Ingresso al Castello Piccolomini

Celano
27 mar. 2002

Castello Piccolomini
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Mura del Castello Piccolomini

L'Abruzzo ha un territorio aspro in cui gli elementi naturali ancora dominano a dispetto del progresso tecnologico e del lavoro dell'uomo. In particolare, la storia dell'arte abruzzese è contrassegnata dagli eventi sismici che, insieme alle ingiurie del tempo, hanno favorito la dispersione del suo patrimonio.
Sicuramente devastante fu il terremoto del 13 gen. 1915 con epicentro in Avezzano la cui violenza, associata alla rigidità dell'inverno e alla successiva entrata dell'Italia nel primo conflitto mondiale, contribuì non poco alla mancata ricostruzione di molti monumenti. Ad esempio il Castello Piccolomini di Celano, quasi completamente distrutto dal terremoto, fu restaurato solo tra il 1940 e il 1960.

Il Castello Piccolomini non passa certo inosservato. Dall'alto del monte San Vittorino, la sua mole si eleva dall'abitato di Celano ed è ben visibile anche dall'autostrada A25 che attraversa la Piana del Fucino costeggiandone il lato nord. La sua collocazione ne rese importante il controllo per esercitare il predominio sull'intera Marsica, infatti, fu al centro delle lotte tra Federico II e i feudatari nel corso del XIII secolo. Nei pressi di Celano, inoltre, ha origine il tratturo marsicano Celano-Foggia di cui il castello costituisce il naturale caposaldo.

Il Castello Piccolomini, sorgendo su un'ampia spianata, è dotato di una planimetria regolare che lo rende atipico tra i castelli abruzzesi; questi infatti, dovendo assecondare l'andamento aspro del terreno, generalmente hanno una pianta piuttosto asimmetrica.
La costruzione del castello risale alla fine del XIV secolo quando i Conti di Celano edificarono il nucleo centrale e le sottostanti mura difensive dotate di torri rompitratta. Successivamente vennero aggiunte le torri quadrangolari sugli angoli del corpo centrale che fu anche rialzato. Il castello ha, tuttavia, assunto il suo aspetto attuale solo tra il 1463 e il 1591 quando i Piccolomini, i nuovi proprietari, lo trasformarono progressivamente in una dimora principesca.
Dopo aver visitato il Museo Nazionale della Marsica ospitato nell'interno del castello, che in un percorso didattico ben documentato mostra la storia della Marsica e l'evoluzione della sua arte, si può uscire attraversando nuovamente l'elegante cortile, dotato di portici e loggiato, diretti verso gli spalti del castello per una passeggiata che faccia correre lo sguardo sul panorama circostante.

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