Bandiera del Regno d'Italia

Crecchio
20 ago. 1996

Castello Ducale di Crecchio
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John Locke sosteneva la pericolosità dell'affidarsi ai nostri cinque sensi e, su questa base, proponeva una rigorosa misurazione di quanto ci circonda per averne un'esatta percezione.
Per seguire questa teoria, i 12 Km che separano Crecchio dalla costa adriatica non sarebbero sufficienti a spiegare la differenza tra il clima marino agostano e quello ben più mite delle colline su cui l'abitato di Crecchio si trova mollemente disteso, circondato dalle vigne cariche di Trebbiano d'Abruzzo.

Il Castello Ducale se ne sta un po' appartato rispetto al paese, fornendo l'immagine di una dimora signorile campagnola piuttosto che l'impressione di un feroce baluardo difensivo. Così si resta lievemente delusi nello scoprire che il Castello di Crecchio è attualmente la sede del Museo dell'Abruzzo Bizantino e Alto Medievale, tuttavia, l'accurata esposizione didattica e la visita guidata ben condotta ci ripagano di non aver trovato il duca e la sua consorte ad accoglierci.

Benché sia assente una documentazione che attesti le fasi costruttive del Castello, l'esame visivo evidenzia un'unità stilistica dell'edificio ascrivibile al tardo XV secolo, ad esclusione della preesistente torre dell'ulivo del XII secolo.

Nel corso dei secoli, il Castello di Crecchio ha subito diverse distruzioni. Nel 1881 una delle torri fu seriamente danneggiata a seguito di una forte scossa di terremoto, mentre ben più gravi furono i bombardamenti subiti nel giugno del 1944 che lo devastarono rendendolo inagibile fino al recupero avvenuto negli anni '70.

Il Castello Ducale di Crecchio, in ogni caso, è entrato di diritto negli annali storici d'Italia per un episodio di certo non dignitoso per la nostra Nazione. Nel settembre del 1943, dopo l'armistizio, ospitò per una notte i reali d'Italia e lo stato maggiore al completo nella fuga da Roma. Un onore che questa dimora signorile, forse, avrebbe volentieri evitato.

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