Castel Sant'Angelo

Roma, 6 gen. 1985

Crociera Zeppelin 1933
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Francobollo del 1980

Il turista che si accinge a visitare il centro storico di Roma resta stupefatto e interdetto a causa di due fattori che nel tempo possono diventare importanti: le grandi distanze tra un monumento e l'altro, il rumore del traffico continuo e costante.

Attualmente il problema della rumorosità permane tra le maggiori criticità di Roma sebbene l'introduzione della ZTL abbia proibito l'accesso al Centro degli automezzi privati per gran parte della giornata. Così la semplice passeggiata Colosseo, Piazza Venezia, Largo di Torre Argentina, Piazza Navona, San Pietro (un tragitto di circa 4 Km) costituisce un percorso fisicamente impegnativo anche per le persone allenate.

Quando tuttavia cade la neve... beh, Roma è diversa.

La circolazione dei veicoli, compresi i mezzi pubblici, è sospesa e il silenzio predomina consentendo di percepire anche i rumori, solitamente soffocati, che emergono finalmente dal sottofondo comunicando un aspetto importante della città. Le parole dei passanti, l'acqua delle fontane, il suono delle campane, i rintocchi degli orologi costituiscono la base musicale e conferiscono a Roma quel fascino che la rende magica.

Anche Castel Sant'Angelo, che a causa della sua collocazione un tempo strategica ma oggi fuori dai percorsi turistici tradizionali funge da boa spartitraffico e non da monumento, diventa nuovamente percepibile e vivibile. La sua mole si staglia imponente e ben visibile sia da Ponte Vittorio Emanuele II, sia da Ponte Sant'Angelo che ne costituisce l'accesso diretto, naturale e più suggestivo. A dire il vero, si può cogliere meglio il suo aspetto maestoso quando si raggiunge il Castello provenendo da Piazza Pia dopo aver costeggiato il Passetto che lo unisce alla Città del Vaticano; da questa parte, infatti, non si vede il vicino Palazzo di Giustizia (per i romani: Er Palazzaccio) e soprattutto si percepisce l'interramento di oltre 3 metri che ha subito nel corso dei secoli.

La visita dell'interno di Castel Sant'Angelo ci consente comunque, indipendentemente dalle condizioni meteorologiche, un salutare salto nel passato riproponendoci atmosfere romantiche. Oltrepassato il portone d'ingresso, le alte e spesse mura ci isolano dall'esterno e l'ascesa verso il cortile dell'Angelo, lungo la scala elicoidale e attraverso gli appartamenti papali, si compie come un percorso catartico che acuisce le percezioni sensoriali.

Giunti alfine sul terrazzo non resta che guardare verso l'arcangelo Michele situato poco più in alto e desiderare spiccare il volo, sollecitati dall'immancabile brezza, non già per imitare Tosca, ma per librarsi sulla città come uno dei numerosi gabbiani giunti fin qui dalla costa laziale in cerca di un ambiente più favorevole.

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