Mura del Castello Ricetto

Desenzano del Garda (BS)
25 giu. 2017

Torre d'accesso
Accesso al Castello Ricetto

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L'aspro paesaggio Italiano talvolta si schiude lasciando spaziare gli occhi del viaggiatore e allargandone il cuore, come avviene a Desenzano del Garda qui il lago assume il ruolo di pianura liquida dove il blu impera (Gino Benedetti, 1904÷1989). Le nostre pianure infatti, se si esclude la Padana, sono movimentate, ondulate da piccoli dolci rilievi che impediscono di cogliere la linea netta del confine tra cielo e terra.
Questa caratteristica si rispecchia nel carattere degli Italiani, irto di spigolosità e guardingo finché non entra in confidenza, generoso e amichevole una volta conosciuto l'altro.
È possibile godere del panorama sul Garda anche stando seduti su una panchina del Lungolago, ma il mio obiettivo è la conquista della vetta del Castello il cui mastio si intravede dal Porto Vecchio. Piano piano, lemme lemme, mi inerpico sulla ripida salita di via castello, badando a mantenere l'andatura costante. I piccoli passi e le numerose soste mi consentono di leggere le targhe sul muro di contenimento, così scopro che la patrona di Desenzano è Angela Merici fondatrice delle Orsoline che qui nacque alla fine del XV secolo, un'altra targa informa che il giornalista e poeta Gino Benedetti narrò le meraviglie di Desenzano per averle conosciute direttamente e, a dieci anni dalla sua scomparsa, l'Amministrazione Comunale lo ringrazia celebrando la casa che ne vide i natali.

Dopo l'ultima curva, quasi un tornante, mi trovo sul piazzale del castello ricetto; purtroppo nello slargo il Comune ha creduto bene di mettere un parcheggio e, i cumuli di macchine che vi gravitano intorno alla ricerca del posto, rendono difficile apprezzare l'antico edificio il cui ingresso è posizionato sul lato più stretto. Varcato l'accesso del Ricetto, scopro che il piazzale interno, dove anticamente sorgevano le abitazioni e la chiesetta dedicata a Sant'Ambrogio, è stato adibito ad arena e d'Estate qui si tengono spettacoli teatrali e concerti.
Il Castello ricetto è un esempio di edificio comunale fulcro delle vicende cittadine; non fu mai palazzo signorile eretto a celebrare e difendere una dinastia regnante. Pertanto, il suo restauro dopo anni di incuria e degrado e il riuso intelligente come sede di mostre temporanee e di convegni, di spettacoli teatrali e concerti, ha consentito ai cittadini di riappropriarsi di un polo culturale importante, strappandolo definitivamente all'oblio conseguente l'abbandono. Il castello fu infatti adibito a caserma tra la fine dell'800 e il 1943 e, se teniamo conto che il primo intervento di restauro risale al 2007, risulta evidente come abbiamo rischiato di perderlo definitivamente.
Oggi, però, dopo aver faticosamente raggiunto la cima del mastio, voglio solo godere dello splendido panorama sul Lago di Garda dove acqua e cielo si incontrano. È un piacere osservare i turisti, assiepati al muretto del belvedere, esplodere in esclamazioni colme di meraviglia e ammirazione: i colori del Garda superano le tempere e gli oli dei pittori.



Castello Ricetto di Desenzano