Milano - Castello Sforzesco

Milano
25 giu. 2005

Milano - Torre del Filarete
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Castello Sforzesco, francobollo

Nell'arco della vita umana, breve e lunga nel medesimo tempo, si ha modo di cambiare parere praticamente su ogni cosa. Così, chi da giovane sosteneva un'idea, in età matura si può ritrovare a pensare l'esatto contrario senza riuscire a comprendere come sia avvenuta la trasformazione e quali ne siano state le cause.
A maggior ragione consideriamo immutabile ed eterno un edificio come il Castello Sforzesco di Milano nato per durare, per difendere e per sostenere con la forza il diritto di una famiglia.
La Torre del Filarete, edificata nella seconda metà del XV secolo, ci appare quindi esempio di stabilità poiché rappresenta Milano stessa di cui è, insieme al Duomo, uno dei simboli identificativi. Eppure già la storia della torre, polverizzata da un'esplosione nel 1521 e ricostruita su progetto dell'architetto Luca Beltrami agli inizi del '900, mostra come sia ingannevole tale concetto.

Dell'antico Castello di Porta Giovia, edificato per volere di Galeazzo II Visconti tra il 1358 e il 1370 che venne distrutto a furor di popolo durante l'effimera Repubblica Ambrosiana, non restano che le fondamenta su cui si eleva l'attuale castello ricostruito da Francesco Sforza, a partire dal 1450, per sintetizzare l'esigenza rinascimentale di avere un palazzo signorile insieme ad una fortezza.
Ciņ che ad oggi rimane del Castello è un quadrato di 200 m di lato in cui regnano regolarità e simmetria, dove la divisione degli spazi è tripartita dai cortili: la Piazza d'Armi, la Rocchetta e la Corte Ducale. Non resta nulla, infatti, dei sei poderosi bastioni edificati nella seconda metà del '500 dagli Spagnoli per consentire al Castello di sostenere l'urto delle armi da fuoco; furono distrutti per lasciare spazio al grande progetto urbanistico per la costruzione del Foro Bonaparte e la sistemazione di Parco Sempione. I Musei Civici, la Biblioteca Trivulziana, l'Archivio Storico Civico e l'Archivio Fotografico completano il ruolo di polo culturale assunto dal Castello Sforzesco arricchendolo di nuovi aspetti che ne perfezionano le molteplici funzioni.
In questo modo si creano diversi piani di fruizione del complesso dove ciascuno può attingere esperienze sensoriali differenti seguendo il proprio interesse specifico.
Il turista incontra la storia e l'architettura passeggiando tra i cortili e sugli spalti, dove i rumori del traffico e il chiasso della folla giungono attutiti, avendo la possibilità di immaginare la sfarzosa vita castellana del Rinascimento.
Lo studente e lo studioso respirano cultura accrescendo il proprio bagaglio di conoscenze dalle informazioni acquisite di prima mano nei poderosi Archivi.
I bambini attraversano lievi la Piazza d'Armi insieme ai loro genitori, come fosse una semplice partizione del tempo, pregustando le delizie di Parco Sempione dove, finalmente liberi, potranno scatenarsi nei giochi.
Ludovico il Moro osserva e apprezza: il Castello Sforzesco è ancora il fulcro della vita Milanese.

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