Federico II

Lucera
27 mar. 1989

Lucera - Fortezza Angioina
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Ignorare una cosa o una persona è un po' come farla morire; in talune occasioni, come ad esempio nel caso della Fortezza Angioina di Lucera, non è comprensibile come ciò possa accadere, vi assicuro però che avviene.

La mattina del 27 marzo 1989, lunedì dell'Angelo, una sparuta comitiva di archeo turisti romani vagolava contrariata, nel piazzale dove parcheggiano i bus a Lucera, in attesa di una ritardataria guida locale che li avrebbe accompagnati nel giro della città. Alcuni di loro fumavano, altri ne approfittavano per acquistare souvenir, i più conversavano appassionatamente, la sottoscritta fotografava la Fortezza Angioina di Lucera.
Quando finalmente la guida apparve all'orizzonte, gli archeo turisti sospirarono soddisfatti; ebbe quindi inizio il giro guidato di Lucera a partire dall'anfiteatro romano, che sembra lo stadio Meazza prima della costruzione della copertura, per concludersi nei pressi del Duomo, ignorando completamente le vestigia della Lucera Saracenorum .

Lucera è una città fin dall'epoca dei Dauni e, come noto, ultima tappa del tratturo L'Aquila - Foggia da cui dista circa 18 km.
Edificata in posizione strategica, Lucera da sempre è stata dotata di fortificazioni costruite sia sulla cima della collinetta che la domina, sia a protezione del sottostante centro abitato.
I grandiosi ruderi della Fortezza Angioina si ergono ancora a dimostrazione dell'importanza di questa piazza d'armi e dell'intolleranza degli Angioini, strenui sostenitori del Papato, nei confronti dei Saraceni qui deportati, tra il 1224 e il 1246, da Federico II.
L'Imperatore Svevo, con abile mossa da consumato stratega, aveva allontanato i Saraceni dalla sua Sicilia e li aveva concentrati a Lucera per impedir loro di ostacolarlo nel dominio dell'isola.
A Lucera i Saraceni furono lasciati liberi di intraprendere le attività artigianali e commerciali a loro pių congeniali e, in breve tempo, oltre a favorire un notevole sviluppo economico divennero fedelissimi dell'Imperatore.

La poderosa cinta muraria della Fortezza Angioina, alta 13 m con un perimetro di forma pentagonale lungo circa 900 m, è intervallata da torri quadrangolari mentre, sul lato che s'affaccia verso la città, dominano due torri cilindriche dette Torre del Leone e Torre della Leonessa.
Del sontuoso Palazzo federiciano è visibile solo il basamento quadrato, ben poca cosa per tramandarne la magnificenza.

Il tempo, i terremoti, gli uomini, pur contribuendo pesantemente alla distruzione della Fortezza, non hanno tuttavia potuto togliere completamente il fascino alla Chiave di Puglia.

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