Il Castello di Federico II in restauro

Trani
2 set. 1991

Trani - Castello di Federico II
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Federico II ha la fama di grande costruttore di castelli. In realtà l'imperatore, dopo essere tornato dalla farsesca VI crociata, intraprese una grandiosa opera di ristrutturazione ed edificazione di castelli perché era rimasto notevolmente impressionato dalla potenza militare dei Saraceni.
Secondo quanto riportato dallo Statutum de reparazione castrorum il Castello di Trani (1233 - 1249) rientra tra gli edifici ripristinati quindi non dovrebbe chiamarsi Castello di Federico II, tuttavia la forma severa, che permane a dispetto dei rimaneggiamenti angioini e aragonesi, gli da il titolo per fregiarsi del nome dell'imperatore Svevo.

Il Castello si affaccia direttamente sul mare e chiude un lato della spettacolare piazza di Trani al cui estremo opposto si trova la Cattedrale romanica.
Il candore della pietra, con cui sono costruiti entrambi gli edifici, li fa somigliare a concrezioni della spuma marina mentre il sole del tramonto li tinge di rosa stimolando l'immaginazione e la fantasia nella creazione di straordinarie storie romantiche.

In ogni modo non c'è necessità di esibirsi in voli pindarici dato che un anonimo cronista dell'epoca ci narra come il 2 giugno 1259, l'allora trentaseienne Manfredi Lancia, figlio naturale di Federico II e Bianca Lancia d'Agliano, fosse affacciato sugli spalti del Castello di Trani in trepida attesa.
Aspettava la diciassettenne Elena degli Angeli, figlia di Michele despota d'Epiro, sua promessa sposa.
La ragazza, che secondo quanto tramandato era molto avvenente, era anche piuttosto recalcitrante e non voleva maritarsi con un vedovo che avrebbe potuto tranquillamente essere suo padre, ma lo slancio di Manfredi nel correrle incontro appena sbarcata dalla galea, abbracciarla e baciarla dovette convincerla.
Le nozze furono celebrate nel castello la sera stessa e con grande sfarzo.
In poco meno di sette anni, Manfredi morì infatti nella battaglia di Benevento il 25 febbraio del 1266, Elena gli diede ben quattro figli: Beatrice, Enrico, Federico, Enzo.
Dobbiamo quindi credere a Dante quando nel III canto del Purgatorio ci parla di Manfredi descrivendolo: biondo era e bello e di gentile aspetto.

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