Poesia prima classificata IL CASTELLO DEL MIO PAESE

di Bruno Bianco

Poesia prima classificata
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Il castello del mio paese è fatto di pasta bagnata
assorbe il disprezzo da secche radici
allenta il suo fango ad un volo di mosche
deforma nel suolo anche i suoni più duri

Il castello del mio paese guida le veglie notturne
spodesta da sola armonie di collina
ne strappa la forza dei suoi de profundis
trasporta la rabbia al mezzadro sconfitto

Il castello del mio paese insegue l'estate assolata
il caldo e la sete le fermano il passo
voraci zanzare le pungono il corpo
paludi e acquitrini le infangano il cuore

Il castello del mio paese assaggia la riva che piange
raccoglie le lacrime ai salici antichi
asciuga gli scavi dei fossi a confine
accarezza i vigneti lasciati a morire

Il castello del mio paese è fatto di pasta

Di pasta bagnata
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Il castello segna il confine tra paesaggio naturale e urbano, tra presente e passato, tra realtà e fantasia, tra l'acqua e l'arsura. Lo stile apparentemente semplice dei versi comunica forza alle istantanee di vita proposte.