Regione Puglia

Castel del Monte

Poesia di Caterina Nicoletta Accettura
Castel del Monte
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Una nube di mandorlo in fiore,
una distesa di verde smeraldo
ed in cima l'antico maniero,
che si erge vetusto, imponente.
E' soltanto un castello di caccia
meta ambita per nobili eroi.
C'è nell'aria il suono del corno
che raduna veltri e falconi,
c'è lo stuolo di cavalieri e dame
che si recan festanti al banchetto.
Proprio lì, imperava il più grande
l'Anticristo di Svevia il secondo,
con la corte ed i vecchi compagni
vi riuniva cristiani e infedeli.
Quanta storia c'è in questo castello
che sovrasta modeste contrade
dove il pane profuma di buono
e l'ulivo, la vite, l'alloro,
son ricchezze di un popol tenace.
Nell'azzurro del cielo si staglia
mille corvi intrecciano il volo
minaccioso come nuvola nera
ci sorprese in un giorno d'estate
quando egli studioso di storia
mi mostrava orgoglioso in lambretta
quel gioiello di terra di Puglia
e riuniva la Storia a una storia.
Ci sorprese la pioggia al ritorno...
Io reggendomi forte alla schiena
lo riempivo impaurita di baci
e reggendomi forte al sellino
per impervi sentieri di sassi
cavalcavo insieme al mio eroe.
Il mio eroe era lui in quel momento
un eroe degli anni cinquanta
anche se non aveva un castello
(gliel'ho fatto io, nel mio cuore).
"Non mollare, fra poco arriviamo
e i muretti, accidenti ai muretti!
Sono le streghe, i fantasmi al castello,
la lor quiete non va disturbata".
Ma la sera, abbracciati nel letto
riscaldati al braciere di nonna
ridevam del castello fatato
nascondendoci fra le coperte.

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A mio padre _Riry.
Una poesia scritta per mio padre, il ricordo tenero di una passeggiata in Lambretta.
Semplice nella struttura, ha il ritmo di una cavalcata e un linguaggio tipicamente infantile. Allora, parlo della metà degli anni cinquanta, avevo pochi anni, Castel del Monte non era tenuto bene come ora, ma era pressocché abbandonato.
Entrai in quella vasta sala centrale ed i muri cadenti, l'erba ed i corvi, mi fecero un' impressione piuttosto cupa e sinistra, talché la slittata e l'appoggiare mio padre il piede al muretto per rimetterci in carreggiata, mi parve azione salvifica degna di un cavaliere antico.
In seguito il Castello è stato ristrutturato, ne è stata messa in luce tutta la sua importanza.

Ma questa è un'altra storia...

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